Nella vita dell'uomo medioevale un ruolo fondamentale era riservato ai divertimenti di tipo carnevalesco, alle azioni ed i riti connessi.
La festa dei folli (festa stultorum), la festa dell'asino ed il carnevale rappresentano solo alcune forme burlesche, nelle quali venivano compiute svariate azioni comiche sulla pubblica piazza. Un dato rilevante è l'aspetto comico di tutte le feste religiose come la "festa del tempio", ma anche molte feste civili ed agricole assumevano la loro dimensione comica pubblica.
Bachtin introduce nell'opera "L'opera di Rabelais e la cultura popolare." Riso,carnevale e festa nella tradizione medioevale e rinascimentale il concetto della coesistenza, nel Medioevo, di due mondi: uno ufficiale e serio, l'altro nel quale i valori ed i rapporti precostituiti risultavano sospesi o ribaltati. Ovvero, l'uomo mediovale partecipava a due mondi diversi, ma non per questo inconciliabili: vi era una dimensione "normale" nella quale l'uomo era sottoposto a determinate regole ed a un determinato ordine di valori mentre, in alcuni momenti particolari, partecipava a celebrazioni di tipo carnevalesco, che a volte duravano anche intere settimane, nelle quali veniva ribaltata la realtà canonica e si viveva in un "mondo alla rovescia".
In queste circostanze vi era l'abolizione di tutti i rapporti gerarchici e si costituiva un nuovo rapporto tra gli uomini: il senso di estraneitá con gli altri spariva e l'uomo ritornava ad essere se stesso, un essere umano tra altri esseri umani, senza alcuna gerarchia o distinzione sociale.
Durante queste feste un elemento fondamentale era il ribaltamento delle gerarchie esistenti ed uno degli artifici usati a tal fine era l'elezione di re e regine per burla che "mantenevano la propria carica" per tutto il tempo della festa.
Queste feste presentavano, non una forma puramente artistica di spettacolo, ma fornivano una visione della realtà e, quindi, della vita stessa, sotto la veste speciale del "gioco".
Nel carnevale tutti partecipavano alla festa, non vi era un palco che separava il pubblico dagli attori poiché era un'eperienza che doveva essere vissuta da tutti.
Il momento carnevalesco era una fase necessaria affinchè vi fosse una rinascita di tutto il mondo e, quindi, di tutti i partecipanti.
L'antitesi del carnevale era dato dalle feste ufficiali le quali avevano lo scopo primario di sancire il regime esistente e di rafforzarlo (scopo completamente opposto a quello delle feste burlesche).
Bachtin individua tre caratteristiche fondamentali del riso medioevale: